Nuove polemiche sui vaccini contro il Covid: in Slovenia una ragazza di appena 20 anni è morta pochi giorni dopo la vaccinazione.
Si riaccendono le polemiche sulla sicurezza del vaccino contro il Covid dopo che in Slovenia una ragazza di appena 20 anni è morta pochi giorni dopo la somministrazione. Il decesso sarebbe stato causato da una emorragia cerebrale e coaguli di sangue.
Di fronte alla notizia, in attesa di avere maggiori informazioni sulla causa del decesso della giovane, le autorità slovene hanno deciso di sospendere la somministrazione del vaccino Johnson & Johnson, quello somministrato alla ragazza.
La ragazza è stata ricoverata in gravi condizioni pochi giorni dopo la somministrazione del vaccino contro il Covid: è morta per una emorragia cerebrale e coaguli di sangue
La ragazza ha ricevuto il vaccino Johnson & Johnson ed ha iniziato a stare male nei giorni immediatamente successivi alla somministrazione. Ricoverata in gravi condizioni, la giovane è morta a causa di una emorragia cerebrale e di coaguli di sangue. Si tratta di problemi rintracciati anche in AstraZeneca, l’altro vaccino a vettore virale. Moderna e Pfizer invece sono vaccini mRNA.
Non si esclude al momento che possa esserci un legame causale tra la somministrazione del vaccino e il decesso della ragazza. Per questo motivo, in attesa di avere informazioni più chiare e dettagliate sulle cause del decesso, le autorità hanno deciso di sospendere le somministrazioni del vaccino Johnson & Johnson, il vaccino monodose.
“Il ministero della salute ha chiesto all’Istituto di salute pubblica di sospendere temporaneamente le vaccinazioni con il vaccino Janssen fino a quando tutti i dettagli relativi a questo caso saranno chiariti“, ha dichiarato il ministro della Salute confermando la sospensione temporanea della somministrazione del vaccino.
Gli effetti sulla campagna di vaccinazione
La notizia della morte della ragazza complica ulteriormente la campagna di vaccinazione in Slovenia. Nel Paese la percentuale di vaccinati è molto bassa e nel tentativo di aumentare il numero di somministrazioni il governo ha deciso che dal 1 ottobre tutti i dipendenti pubblici dovranno essere vaccinati o dovranno essere guariti dal Covid per continuare a lavorare. Un’iniziativa sulla falsa riga della strategia adottata dall’Italia con il Green Pass obbligatorio.
In effetti le somministrazioni sono aumentate dall’inizio del mese di settembre, quando il governo ha reso noto il nuovo provvedimento. Molti hanno scelto di vaccinarsi con Johnson & Johnson in quanto si tratta dell’unico vaccino monodose, che quindi non necessita di una seconda somministrazione.